LEGGERE, ATTRAVERSO LA VOCE DELLA MAMMA

Ciao a tutte! Sono Daniela la mamma di due piccole e dolci pesti: Giada di quasi otto anni e Sara di quattro. Questa è decisamente la mia prima e più importante occupazione, come secondo lavoro, invece, faccio la maestra elementare.

 

Ora, se potesse intervenire mio marito, esordirebbe con la sua solita e scontatissima frase: povere le mie bambine!!! Per alcuni aspetti, mio malgrado, devo dargli ragione. Noi insegnanti, secondo me, siamo molto più sensibili quando ci troviamo ad affiancare i nostri figli nella loro carriera scolastica. Diamo peso e importanza ad ogni dettaglio, a cose di cui magari altri genitori non fanno neppure caso, ma noi, avendo a che fare con i bambini in classe nove mesi all’anno, non riusciamo proprio a farne a meno.

 

Il rovescio della medaglia, e che rovescio permettetemi, è che entriamo direttamente in contatto con la realtà scolastica e con tutte le nuove teorie e i progetti migliori per avvicinare i nostri bambini al sapere.

Nei vari corsi d’aggiornamento, e soprattutto grazie alla collaborazione tra la mia scuola e la biblioteca comunale, ho potuto conoscere il progetto “Nati per leggere”. Promosso dall’alleanza tra pediatri e bibliotecari, questo progetto ha l’obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce in famiglia sin dalla giovane età. Molte ricerche dimostrano che questo tipo di lettura, se fatta con una certa continuità ai bambini in età prescolare, abbia influenze positive sia a livello relazionale che cognitivo. Inoltre si sviluppa nel bambino l’abitudine a leggere, aspetto che da mamma e da insegnante d’italiano mi ha subito convinta nell’appoggiare e seguire le linee guida di “Nati per leggere”.

 

Di libri io e le mie bambine ne abbiamo letti proprio tanti. Tutto è iniziato con la loro fiaba preferita ripetuta immancabilmente ogni sera tra i tre libretti che sceglievano di farsi leggere sotto il piumone, ad andare ogni qualvolta fosse possibile a svaligiare la biblioteca per scoprire storie nuove e accattivanti, ma anche a riprendere più e più volte i libri più amati.

 

Due bambine, due età differenti e di conseguenze anche “il viversi il libro” della mia più grande nel tempo è cambiato rispetto a quello della piccola Sara. Ovviamente questo cambiamento va rispettato, ma io non ho mai rinunciato ad un momento per tutte e tre, nel quale poter condividere una storia attraverso la voce della mamma.

 

Vi ho raccontato  la mia piccola esperienza di mamma e maestra perché credo molto nell’’importanza dell’avvicinare i nostri bambini ai libri attraverso la lettura a voce alta, aspetto che rimane importante anche una volta in cui loro imparano a leggere autonomamente.

 

Non privateli di momenti insieme a noi adulti e a una storia, perché  questo tipo di lettura ha una valenza emotiva e relazionale molto importante per la loro crescita!

 

Buone letture quindi!

 

Daniela



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