LA NANNA, L'ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA

Ciao! Sono Giorgia, mamma di due maschietti e scrivo queste righe pensando a tutte quelle mamme che, come me, hanno capito sulla propria pelle che il sonno del loro bambino non è qualcosa di automatico, ma anche a quelle mamme che questo non lo hanno dovuto capire, perché hanno avuto esperienze migliori!

Scrivo pensando a tutte quelle mamme che nel corso dei mesi hanno fatto i più svariati tentativi per fare dormire il proprio cucciolo, ottenendo gli stessi, pressoché nulli, risultati:

 

Lettino girato verso nord, lettino girato verso sud, lettino attaccato al lettone, lettino lontano dal lettone (lettino sottosopra!)...;

 

Bagnetto tutte le sere con massaggino rilassante anticoliche con olio alla lavanda, bagnetto due volte in settimana, bagnetto prima della pappa, bagnetto dopo la pappa…;

 

Tetta free, tetta solo prima della nanna, biberon, camomilla…;

 

Luci soffuse con stelline proiettate sul soffitto e dolce ninna nanna o luci accese e Rovazzi in console poco prima…

 

Scrivo pensando a quelle mamme che impiegano le mezz’ore per far addormentare i propri figli e non fanno in tempo a sedersi comode sul divano e MAGARI scambiare qualche parola con il proprio compagno, che già lo sentono piangere un’altra volta.

 

Scrivo pensando a tutte quelle mamme che ogni notte si svegliano 3, 5, ma perché no 8 o 10 volte perché il proprio figlio le chiama di continuo, perché ha perso il ciuccio, perché ha sete, perché ha fame, perché vuole una coccola, perché… se lo sapessi il perché!

 

Scrivo pensando a tutte quelle mamme che hanno atteso con gioia l’inizio dello svezzamento, “perché con la pancia piena senz’altro dormirà meglio!” o il momento in cui ha iniziato a camminare, “perché con tutto il movimento che fa arriverà senz’altro a sera distrutto!”.

 

Scrivo pensando a quelle mamme per le quali dormire con il proprio cucciolo non è stata esattamente una scelta, bensì la soluzione per riposarsi un po’, ma anche a quelle che invece lo hanno deciso, perché convinte che sia l’approccio giusto.

 

Scrivo pensando a tutte quelle mamme che, armandosi di infinita pazienza e scoprendo di possedere risorse sconosciute, affrontano ogni giorno e soprattutto ogni notte, con la consapevolezza che comunque si tratta di una fase ed in quanto tale passerà!

 

Nella mia esperienza ho provato emozioni anche molto contrastanti, per diverso tempo ho cercato in ogni dove qualcuno che mi aiutasse a capire perché mio figlio si continuasse a svegliare (pediatri, omeopati, osteopati): credevo fosse impossibile, doveva esserci qualcosa che non andava. Con il tempo (e dopo aver alimentato il mercato di Fiori di Bach in ogni combinazione!) ho capito che nessuno mi avrebbe dato le risposte che cercavo ed è scattato in me qualcosa che mi ha permesso di guardare il mio bimbo sotto una luce diversa. Ho imparato ad amarlo così com’è, a tenerlo stretto in qualsiasi momento lui ne avesse bisogno, ad ascoltare i suoi messaggi e a rispettare i suoi tempi, senza paura di sbagliare.

 

La cosa fondamentale che ho capito è che ogni bambino è un mondo a sé, che se esistono bimbi che dormono beatamente nelle loro camerette accompagnati dal ciuccio e da qualche pupazzetto, ce ne sono altrettanti che sono l’esatto contrario, che hanno bisogno di sentire il calore della loro mamma, che hanno un sonno che si interrompe più facilmente e che da soli, per il momento, proprio non ci vogliono stare.

 

Quando la stanchezza è tanta, si fatica a mantenere la lucidità e si tende a vedere tutto nero, avere una o più amiche (mamme e non) con cui condividere emozioni provate e strategie adottate e con cui farsi semplicemente una chiacchierata e, se possibile, una sana risata, credo sia cosa vitale!

 

Ma anche i papà sono importantissimi e vanno coinvolti in tutti i modi e i tempi possibili, perché possono portare quell’energia positiva che magari a noi in quel momento manca e spezzare certi meccanismi di stress che inevitabilmente si creano quando mamma e bambino stanno tanto insieme, soprattutto se la stanchezza si fa sentire.

 

Detto ciò, sono grata ai miei figli per avermi fatta diventare la persona che sono oggi, per rappresentarmi in alcune parti, per completarmi in altre. Ci sono momenti in cui li sento così vicini da togliermi il fiato, altri in cui sono lì, a pochi passi da me ed il bisogno di abbracciarli prevale! Fa tutto parte del meraviglioso gioco della vita: ogni momento è prezioso ed unico e, con qualche sbadiglio si troppo, cerco di non dimenticarlo mai!

 

“La mamma ideale è una mamma che si emoziona. Una che ride, piange, perde un po’ la pazienza e poi si pente, una che sbaglia la pappa e magari chiede al pediatra come fare perché crede di non saper fare abbastanza bene… Una mamma calda!

La mamma ideale è quella che si commuove e qualche volta si scoraggia, ma alla fine è il posto morbido dove ci si può rifugiare, sempre!”

(Meno male che ci sono le mamme! Tommaso Montini)

 

Giorgia



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